La pianta:
Originaria del Medio Oriente, prende il nome da latte o lattice, ovvero il liquido bianco che fuoriesce quando viene tagliato il gambo. E’ una pianta erbacea, annuale, con radice fittonante; sul fusto si inseriscono le foglie il cui numero, forma, dimensione e colore sono variabili in relazione alla varietà botanica ed alla cultivar:
– lattuga a cappuccio a foglia liscia (varietà capitata Janchen)
– lattuga a cappuccio a foglia riccia (varietà crispa)
– lattuga romana, caratterizzata da foglie strette e allungate (varietà longifoglia Janchen)
– lattuga da taglio, lattughino, lattuga da cogliere (varietà acephala)
– lattuga canasta.
Le foglie, di colore variabile dal verde chiaro al violetto scuro, sono disposte generalmente a rosetta nelle fasi iniziali di crescita, successivamente diventano più o meno embricate; nella varietà crispa molte di esse avvolgono completamente la foglia precedente, così da formare il grumolo detto anche cespo o cappuccio, avente diversa forma, peso e consistenza.
La nervatura centrale è molto appariscente e costituisce una percentuale elevata della lamina.
Le Regioni italiane in cui è maggiormente presente la coltivazione della lattuga sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Veneto.
Caratteristiche nutrizionali:
La lattuga, nelle sue varie specie, ha notevoli proprietà terapeutiche e preventive. È ricca di vitamine A e C, di calcio e ferro, nonché di fibre che ne favoriscono la digestione. Fin dall’antichità sono state esaltate anche le sue doti depurative. Sembra ottima per alleviare l’asma, la bronchite e le tossi nervose.
Gastronomia:
Generalmente la lattuga si consuma in insalata. Tuttavia, può anche essere cotta, dando origine a ottimi piatti abbastanza insoliti. Se è necessaria una lessatura, meglio ricorrere al vapore.